martedì 10 giugno 2014

Monte Destrera - Via Locatelli

Regaz presenti: Franco

Usata la relazione di Gulliver
va benissimo, a parte qualche precisazione sui tiri.

Avvicinamento: dal Rifugio Pontese attraverso la Bocchetta di Valsoera.

Pernotto al rifugio non custodito Pocchiola-Meneghello.
Al rifugio ci sono coperte, pentole, piatti, posate, gas, ma non c'è il fornello. Coperte e materassi molto umidi, come del resto tutto il rifugio!

Materiale utilizzato: Serie di friend fino al 3 BD, 6 rinvii, martello per ribattere i chiodi di sosta. Parecchie fettucce: 
le soste hanno tutte cordoni decisamente vecchi.



Qualche precisazione sui tiri:

L1 (5a, 35 m.): attaccare a sinistra sopra l'evidente nicchia/grotta, superare un diedro inclinato e solcato da una fessura un po' disturbata dall'erba. Spostarsi quindi a destra di un paio di metri e superare direttamente un lieve strapiombino (2 chiodi). Attraversare decisamente a destra su una placca, quindi salire un canale-diedro erboso, fino alla sosta1, chiodi con cordoni.

Ben visibile la nicchia in corrispondenza dell'attacco

L2 (4b, 35 m.): dalla sosta uscire a destra e proseguire verso destra in un canalino erboso, evitare una prima sosta dopo circa quindici metri portandosi invece più in alto alla base di un sistema di diedri verticali; sosta a chiodi.

L3 (4c, 25 m.): salire un bel diedro fessurato (1 chiodo), quindi girare a destra del fianco del diedro sfruttando delle lame staccate. Sosta a chiodi (buoni) e cordoni (marci).

L4 (3a, 30 m.): salire ancora qualche metro, poi traversare a destra, in leggera discesa, portandosi alla base del gran diedro centrale visibile già durante l'avvicinamento. Chiodi di sosta alla base del diedro (attenzione, da lontano non si vedono). Sosta da rinforzare.

L5, partenza
L5 (5a, 40 m.): arrampicata entusiasmante e sostenuta, davvero una bella lunghezza che percorre per 40 metri il gran diedro centrale della parete Ovest. Presenti alcuni chiodi. Sosta su chiodi e clessidra, sopra un terrazzino sul lato destro del diedro.

L6 (4c, 30 m.): proseguire sul lato destro del diedro per alcuni metri (un cuneo rimasto), doppiare lo spigolo con un passo fisico ed esposto. Continuare sulla parete in grande esposizione (2 chiodi sul filo dello spigolo), puntare a destra fino ad un discreto punto di sosta alla base di un diedro secondario.

L7 (4b, 35 m.): salire il diedro solcato da alcune belle fessure da proteggere (2 chiodi). Attenzione, alla fine non salire dritti forzando il diedro, ma prendere una cengia erbosa ascendente verso sinistra.

L8 (4b, 30 m.): proseguire per un altro diedro nerastro, e continuare per una facile rampa di placche appoggiate, verso destra, fino alla sosta8, in comune con una via moderna (unica sosta a fix).

L9 (5c, 35 m.): non salire direttamente, ma spostarsi verso destra, in corrispondenza di un masso staccato. Afferrare una splendida fessura e salirla fino al suo termine (2 chiodi presenti). Guadagnare lo spigolo verso destra con una passo difficile, quindi, per facili rampe, portarsi alla base dell’ultimo diedro della via.

L10 (5c, 45 m.): salire il diedro fessurato in opposizione, proseguire a sinistra e, superati alcuni facili salti, si raggiunge l’ometto di fine via. 3 chiodi presenti. Sosta in cima su spuntone.


FOTO: