Patabang è forse meno nota ai più ma più temuta da noi, che sapevamo di questi due tiri di 70 metri completamente sprotetti, da fare unendo due corde ( il nodo in mezzo non è un problema dato che non ci sono protezione in mezzo). Lo stile è la placca di aderenza a tratti più lavorata e rilassante a tratti liscia e da star calmi, in quelle situazioni vi sono sicuramente pensieri che è meglio tenere distanti dalla testa, aiuta canticchiare una canzone.
I tiri sono belli e lunghi, la colata nera è roccia lavorata e stupenda da scalare.
Dopo aver speso non poche energie soprattutto psicologiche su patabang ci ritroviamo all'attacco di Polimagò a mangiare qualcosa e prepararci per quest'altra perla.
Ce n'è per tutti i gusti qui.. dal primo movimento con l'incastro, al camino, alla placca, alla dulfer..insomma ogni tiro è una sorpresa e una storia a sé.
Tutti bellissimi e memorabili.
Dopo il 1 tiro in comune con Luna si comincia a salire un bellissimo camino con cui inizia l'ascesa alla "porta verso il cielo".. conviene stare molto larghi in spaccata e andare a prendere la fessura fuori sulla sinistra dove si riesce anche a proteggersi con un friend del 3.
Concluso il camino ci siamo infilati tra la lama e la parete e strisciando elegantemente (soprattutto Gidi) siamo riusciti a superarla e usciti sulla sottile lama.
Continua poi con un tiro temuto ove bisogna lasciare la comoda lama per alzarsi sulla placca sovrastante spostandosi sulla sinistra dove la roccia è più lavorata; bei movimenti da non sbagliare se non si vuole provare sui denti la "porta verso il cielo" o peggio testare le corde contro la lama..
Sicuramente aver fatto prima Patabang ha aiutato a non star troppo a pensare alle protezioni o alla caduta come ad un'ipotesi da considerare.
Dopo un tiro intermedio c'è il tiro forse più bello della via, che segue una stupenda fessura verso destra, che inizialmente è rovescia ma comoda da prendere e proteggere e poi si raddrizza diventando esile ed elegante.. tiro lunghissimo da assaporare tutto. Delicato verso la fine del tiro un passaggino di aderenza per andare a riprendere la fessurina che dispettosamente scompare per riprendere un paio di metri sopra.
Si conclude con il noto traverso a destra sulla vena di quarzo che oramai non ha più bisogno di alcuna presentazione.. E' li come degnissima conclusione di questa stupenda via a ricordarci che è meglio non rilassarsi..
Allungatici fino alla fessura di Luna un grido di gioia, liberazione e soddisfazione è d'obbligo così come anche un complimento a Gidi che è riuscito a rimanere tranquillo come fosse a una grigliata con amici.
Si chiude con gli ultimi 3 tiri di Luna, sempre belli.
Grande la soddisfazione e la gioia per un'altra bella combinazione in Valle.. tempo di goderci gli ultimi raggi di sole e poi giù verso San Martino con la testa già a "Pringles e Fantese"... ma anche questa è un'altra storia.
Giovanni e Giovanni