giovedì 16 aprile 2015

PATAMAGO' "storia di una combinazione"

La Val di Mello con le sue tante e belle strutture si presta particolarmente alle combinate.. E' bello giocare con la scelta delle vie da concatenare e con i nomi spesso accostabili ed accostati. Di sicuro la più nota e ripetuta, non a torto, è la combinazione Kundaluna (Kundalini + Luna Nascente) di grande bellezza.. ma quella è un'altra storia. Martedì dopo Pasquetta partiamo per la Valle con tante idee diverse ma con la comune intenzione di fare una bella combinazione. Dopo alcuni spunti esce fuori l'idea, forse un pò malsana, di andare a concatenare Patabang e Polimagò.. Non che sia un'idea nuova ma sicuramente fino a quel dì non avevamo mai avuto il coraggio di osare nessuna delle due.
Patabang è forse meno nota ai più ma più temuta da noi, che sapevamo di questi due tiri di 70 metri completamente sprotetti, da fare unendo due corde ( il nodo in mezzo non è un problema dato che non ci sono protezione in mezzo). Lo stile è la placca di aderenza a tratti più lavorata e rilassante a tratti liscia e da star calmi, in quelle situazioni vi sono sicuramente pensieri che è meglio tenere distanti dalla testa, aiuta canticchiare una canzone.















I tiri sono belli e lunghi, la colata nera è roccia lavorata e stupenda da scalare.


Dopo aver speso non poche energie soprattutto psicologiche su patabang ci ritroviamo all'attacco di Polimagò a mangiare qualcosa e prepararci per quest'altra perla.
Ce n'è per tutti i gusti qui.. dal primo movimento con l'incastro, al camino, alla placca, alla dulfer..insomma ogni tiro è una sorpresa e una storia a sé.
Tutti bellissimi e memorabili.
Dopo il 1 tiro in comune con Luna si comincia a salire un bellissimo camino con cui inizia l'ascesa alla "porta verso il cielo".. conviene stare molto larghi in spaccata e andare a prendere la fessura fuori sulla sinistra dove si riesce anche a proteggersi con un friend del 3.
Concluso il camino ci siamo infilati tra la lama e la parete e strisciando elegantemente (soprattutto Gidi) siamo riusciti a superarla e usciti sulla sottile lama.











Continua poi con un tiro temuto ove bisogna lasciare la comoda lama per alzarsi sulla placca sovrastante spostandosi sulla sinistra dove la roccia è più lavorata; bei movimenti da non sbagliare se non si vuole provare sui denti la "porta verso il cielo" o peggio testare le corde contro la lama..
Sicuramente aver fatto prima Patabang ha aiutato a non star troppo a pensare alle protezioni o alla caduta come ad un'ipotesi da considerare.
Dopo un tiro intermedio c'è il tiro forse più bello della via, che segue una stupenda fessura verso destra, che inizialmente è rovescia ma comoda da prendere e proteggere e poi si raddrizza diventando esile ed elegante.. tiro lunghissimo da assaporare tutto. Delicato verso la fine del tiro un passaggino di aderenza per andare a riprendere la fessurina che dispettosamente scompare per riprendere un paio di metri sopra.















Si conclude con il noto traverso a destra sulla vena di quarzo che oramai non ha più bisogno di alcuna presentazione.. E' li come degnissima conclusione di questa stupenda via a ricordarci che è meglio non rilassarsi..
Allungatici fino alla fessura di Luna un grido di gioia, liberazione e soddisfazione è d'obbligo così come anche un complimento a Gidi che è riuscito a rimanere tranquillo come fosse a una grigliata con amici.

















Si chiude con gli ultimi 3 tiri di Luna, sempre belli.












Grande la soddisfazione e la gioia per un'altra bella combinazione in Valle.. tempo di goderci gli ultimi raggi di sole e poi giù verso San Martino con la testa già a "Pringles e Fantese"... ma anche questa è un'altra storia.


Giovanni e Giovanni