"Martedì 31 Marzo, giorno più lavorativo dell'anno, e noi su Luna"
Come ogni gita fuori porta, anche questa è iniziata con un messaggio del tipo "Gianni ho finito gli esami, andiamo a scalare". E così fu.
Ci mettiamo alla guida alle 7 da Milano, e l'unica cosa che ci tiene svegli è l'idea che tra poco saremo sul granito della Val di Mello.
Gianni sarà la quarta o quinta volta che ripete la via e durante tutto il tragitto non fa che ripetermi quanto è bella e perfetta è Luna Nascente; io a posteriori posso solo dire che non ha mai esagerato.
Il primo tiro (o meglio il primo passo) è il più ostico della via, con un bellissimo incastro di mano che, per chi come me non è abilissimo negli incastri, non si fa certo superare facilmente (se non con l'aiutino di un nut incastrato).
Da qui in poi inizia il vero divertimento. Il famoso tetto del secondo tiro è splendido e sembra fatto apposta per essere scalato, senza mai essere banale; la soddisfazione quando si esce dietro lo spigolo è unica.
Dopo il tetto è un susseguirsi di lame e fessure incredibili che un passo dopo l'altro si fanno superare abbastanza facilmente (V+ e VI) su un granito incredibile.
Giunti alla fine del 7° tiro ci ritroviamo sulle placche finali: 15-20 metri (facili) completamente sprotetti da superare in aderenza. Non pensare alle conseguenze di un possibile caduta, aiuta sicuramente a scalare più tranquillamente.
In cima, sdraiati sulla roccia scaldata dal sole, ammiriamo il panorama con tutte le cime innevate e respiriamo l'arietta fresca primaverile ripensando alla fantastica giornata e commentando la bellezza di ogni singolo tiro. Un pensierino va anche ad Alberto che in Africa starà soffrendo il caldo e la mancanza delle Alpi.
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