Regaz presenti: Filo, Franco
Con il meteo incerto e Filo alla guida della subaru risaliamo la sterrata che parte da Graines, nel cuore un po’ di tristezza per non essere a Forte. Nello zaino, oltre alla macchina fotografica, non abbiamo questa volta dimenticato i fazzoletti, per ovviare ai nasi più tappati e agli intestini meno tappati.
Superato il lago di Frudière e giunti quasi all’omonimo passo, lasciamo il sentiero, risaliamo per prati e detriti verso l’evidente crestone. La roccia è meglio di quanto ci si aspetterebbe in Val d’Ayas!
Argomenti all’ordine del giorno:
1) estate 2014: Forte o Capri?
2) estate 2014, reggiseni sportivi, sì o no?
3) Balotelli: capro espiatorio o prova vivente della degenerazione del calcio italiano?
4) Ma l’acqua, quando bolle, perché fa le bolle?
5)
La canzone dell’estate??
E così fra alterne vicende dialettiche scendiamo a scivoloni per i nevai della normale per tuffarci nel lago, chi nudo, chi vestito, chi non tuffandosi proprio.
E così fra alterne vicende dialettiche scendiamo a scivoloni per i nevai della normale per tuffarci nel lago, chi nudo, chi vestito, chi non tuffandosi proprio.
Foto:
Relazione
Accesso stradale: Da Verres (AO) imboccare la strada della val d'Ayas, direzione Champoluc. Poco dopo la frazione di Arcesaz, prendere sulla destra il bivio per Graines. Superare l'omonimo castello e la frazione, imboccare una strada sterrata e parcheggiare in corrispondenza del cartello di divieto di transito.
Avvicinamento: Inizialmente si cammina ancora sulla sterrata. Nei pressi di un ponte si passa sul sentiero/sterrata in costruzione, sulla destra idrografica del fiume fino all'Alpe Frudiera. Seguire le indicazioni per Passo/Lago di Frudiera/Frudière. Attraversare con qualche difficoltà una grossa frana recente.
Giunti al Lago di Frudiera, il sentiero per il passo compie un ampio giro verso destra costeggiando la riva, superando alcuni ruderi di malghe. Poco prima di raggiungere il Passo di Frudiera si lascia il sentiero diregendosi nettamente a destra in direzione sud. Da questo punto in circa 40 minuti si arriva all'attacco per prati e ghiaioni, puntando senza percorso obbligato all'evidente crestone Nord che scende dalla cima del Mont Nery (foto1).
Accesso stradale: Da Verres (AO) imboccare la strada della val d'Ayas, direzione Champoluc. Poco dopo la frazione di Arcesaz, prendere sulla destra il bivio per Graines. Superare l'omonimo castello e la frazione, imboccare una strada sterrata e parcheggiare in corrispondenza del cartello di divieto di transito.
Avvicinamento: Inizialmente si cammina ancora sulla sterrata. Nei pressi di un ponte si passa sul sentiero/sterrata in costruzione, sulla destra idrografica del fiume fino all'Alpe Frudiera. Seguire le indicazioni per Passo/Lago di Frudiera/Frudière. Attraversare con qualche difficoltà una grossa frana recente.
Giunti al Lago di Frudiera, il sentiero per il passo compie un ampio giro verso destra costeggiando la riva, superando alcuni ruderi di malghe. Poco prima di raggiungere il Passo di Frudiera si lascia il sentiero diregendosi nettamente a destra in direzione sud. Da questo punto in circa 40 minuti si arriva all'attacco per prati e ghiaioni, puntando senza percorso obbligato all'evidente crestone Nord che scende dalla cima del Mont Nery (foto1).
Attacco: in corrispondenza di una evidente cengia obliqua, che si percorre tutta verso sinistra fino al filo di cresta (foto2).
Materiale utilizzato: Abbiamo percorso la cresta slegati. Nello zaino avevamo una mezza corda da 60 m., 3 friend, e qualche fettuccia per le evenienze.
La cresta: si percorre senza itinerario obbligato, sempre sul filo, spostandosi eventualmente sul versante di Gressoney per cenge detritiche, stando però attenti a non allontanarsi mai più di 20 m dal filo di cresta, l'unico punto dove la roccia si mantiene buona. Abbiamo trovato un chiodo con cordino bianco e nient'altro. Secondo la bibbia grigia del Buscaini, la cresta ha uno sviluppo di 1400 m e difficoltà di PD+, con passaggi fino al III+. L'unico punto delicato è un gendarme che obbliga ad una breve discesina abbastanza esposta fino ad un intaglio sul filo di cresta. Nella parte finale si raggiunge una conca nevosa dalla quale è ben visibile la cima. Si prosegue sulla cresta di destra fino all'anticima, dalla quale si segue la cresta ovest fino in vetta con passaggi di II.
Discesa: si segue a ritroso la cresta ovest fino all'anticima e ancora verso ovest fino ad un intaglio da cui, per detriti (delicato) si raggiunge il pendio nevoso sottostante. Da qui si punta al Passo di Frudiera recuperando il sentiero.
Tempistiche: 3.30 per l'avvicinamento. 3 ore per la cresta (molto di più se sì è legati). 2.45 per la discesa.
Cartografia: IGC 9 Ivrea, Biella e Bassa Valle d'Aosta
Bibliografia:
Materiale utilizzato: Abbiamo percorso la cresta slegati. Nello zaino avevamo una mezza corda da 60 m., 3 friend, e qualche fettuccia per le evenienze.
La cresta: si percorre senza itinerario obbligato, sempre sul filo, spostandosi eventualmente sul versante di Gressoney per cenge detritiche, stando però attenti a non allontanarsi mai più di 20 m dal filo di cresta, l'unico punto dove la roccia si mantiene buona. Abbiamo trovato un chiodo con cordino bianco e nient'altro. Secondo la bibbia grigia del Buscaini, la cresta ha uno sviluppo di 1400 m e difficoltà di PD+, con passaggi fino al III+. L'unico punto delicato è un gendarme che obbliga ad una breve discesina abbastanza esposta fino ad un intaglio sul filo di cresta. Nella parte finale si raggiunge una conca nevosa dalla quale è ben visibile la cima. Si prosegue sulla cresta di destra fino all'anticima, dalla quale si segue la cresta ovest fino in vetta con passaggi di II.
Discesa: si segue a ritroso la cresta ovest fino all'anticima e ancora verso ovest fino ad un intaglio da cui, per detriti (delicato) si raggiunge il pendio nevoso sottostante. Da qui si punta al Passo di Frudiera recuperando il sentiero.
Tempistiche: 3.30 per l'avvicinamento. 3 ore per la cresta (molto di più se sì è legati). 2.45 per la discesa.
Cartografia: IGC 9 Ivrea, Biella e Bassa Valle d'Aosta
Bibliografia:
1)Gino Buscaini, "Monte Rosa", Collana Guida ai Monti d'Italia, a cura di Cai/Touring. Itinerario 115d, discesa per l'itinerario 115b.
2)Giorgio Merlo, "Alpinismo ed escursionismo in Val D'ayas".
Foto by Franco e Filo (cate poverina non è capace!!)
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