Partiti con l’idea di fare il Diedro Nanchez, arriviamo
all’attacco ed è tutto fradicio (in effetti si poteva anche prevedere, viste le
piogge dei giorni scorsi…).
Optiamo per il sempreverde Nautilus, che oltre ad essere asciutto è anche un po’ più facile.
La giornata è calda ma per fortuna tira un po’ d’aria.
Abbiamo notato qualche spit senza placchetta sui tiri…triste notare come ci si ostini a voler spittare una via come questa…
La giornata si conclude con una gran dormita nella paglia e un giro di Franco sulla Fessure du Panetton…tanti schiaffi su questo bel 6c di incastro.
Selfie e birra per condire il tutto!
Optiamo per il sempreverde Nautilus, che oltre ad essere asciutto è anche un po’ più facile.
La giornata è calda ma per fortuna tira un po’ d’aria.
Abbiamo notato qualche spit senza placchetta sui tiri…triste notare come ci si ostini a voler spittare una via come questa…
La giornata si conclude con una gran dormita nella paglia e un giro di Franco sulla Fessure du Panetton…tanti schiaffi su questo bel 6c di incastro.
Selfie e birra per condire il tutto!
Regaz presenti: Franco, Filo
Avvicinamento: da
Noasca proseguire sulla statale in direzione di Ceresole, imboccare la
lunghissima galleria in salita e seguirla fino al suo termine. Appena usciti
dalla galleria svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per il campeggio e
la pesca sportiva. Superare il campeggio e continuare fino a che la strada non
è interrotta da un cartello divieto di transito (è la vecchia strada del passo
del Nivolet, ormai in disuso dopo la costruzione della galleria). Parcheggiare.
Continuare a piedi lungo la strada per qualche metro, fino ad una traccia
(ometto) che parte a sinistra e si inerpica per il bosco. Seguire la traccia e
i numerosi ometti fino ad attraversare una pietraia. Traversare a destra su di
essa fino ad arrivare alla parte destra del Sergent.
Attacco: in corrispondenza di una grossa lama staccata.
Materiale utilizzato: serie di friend fino al 3 BD, 6 rinvii, 2 mezze corde da 60 m.
Attacco: in corrispondenza di una grossa lama staccata.
Materiale utilizzato: serie di friend fino al 3 BD, 6 rinvii, 2 mezze corde da 60 m.
Rispetto alle relazioni classiche (ad esempio quella di Rock Paradise) abbiamo unito qualche tiro. Di seguito la nostra descrizione
L1 (VI-, 20 m): Salire la fessura a sinistra della grossa lama staccata, continuare su cengia erbosa verso sinistra fino alla sosta, due spit da collegare.
L2 (IV, V-, 30 m.): Proseguire nel diedro erboso sopra la sosta (1 chiodo). Alla fine il diedro si fa più verticale e inciso in mezzo da un fessurino. Con qualche passaggio un po’ più impegnativo si arriva in sosta, due spit da collegare.
L3 (VI, IV, 30 m.): Non abbiamo salito il famoso camino del tracciato originale della via, ma abbiamo optato per la fessura di destra. Salire la fessura (1 chiodo), ben proteggibile con friend medio-piccoli. Al suo termine sostarsi leggermente a sinistra per rinviare un chiodo. Consiglio, se non si è in tre, usare una mezza per la fessura e l’altra dal chiodo in avanti. Evitare una sosta a spit per risalire verso destra il fondo di un diedro canale, su terreno ora nettamente più facile. Sosta in cima sul larice, cordoni con maglia rapida.
A questo punto si tolgono le scarpette e si cammina per cinque minuti verso destra seguendo le tracce di sentiero, fino a un gruppetto di larici, poco dopo il quale si trova l’attacco. FOTO
L4 (IV, V 35 m.): attaccare presso una rampa erbosa che con un percorso a zig zag permettere di affrontare uno strapiombino che dà accesso alla soprastante placca. Superare la placca obliquando verso sinistra, girare oltre uno spigolino e risalire un diedro fino alla sosta, due spit da collegare.
L5 (VI, 40 m.): Salire il diedro soprastante, bellissimo, presenti un chiodo e un friend incastrato. Obliquare a destra fino ad un alberello, rinviarlo (cordone) e proseguire per una bellissima fessura ad incastro, presente un friend incastrato (possibilità di sosta intermedia in placca a sinistra). Riportarsi a destra per risalire un diedro fessura al termine del quale si può rinviare un cordone. Uscire e puntare a sinistra verso il grosso larice, superarlo e puntare ad una sosta in placca, due spit già collegati con maglia rapida.
Da qui ci siamo calati, volendo si può proseguire per un breve tiro in fessura di 10 metri.
Attenzione, per questo tiro è bene giocarsi molto bene lo sfalsamento delle mezze, onde evitare attriti eccessivi.
Discesa: Dall’ultima sosta una breve doppia tendente a destra porta ad una sosta in placca, due spit con anello di calata, della via Jedi Master. Da essa con una doppia di 50 m. molto esposta si arriva a terra. Seguire le tracce a piedi, tenere la destra (non scendere a sinistra verso l’uscita dei primi tre tiri del Nautilus). Scegliere uno dei tre ancoraggi presenti nella zona di un pulpito che da sul monotiro Elisir d’incastro. Una doppia di 40 m nel vuoto arriva a terra. Seguendo le traccie in discesa, tenendo la sinistra si arriva all’attacco del Nautilus, tenendo la destra ci si ricongiunge invece al sentiero che arriva dal parcheggio.
Attenzione, per questo tiro è bene giocarsi molto bene lo sfalsamento delle mezze, onde evitare attriti eccessivi.
Discesa: Dall’ultima sosta una breve doppia tendente a destra porta ad una sosta in placca, due spit con anello di calata, della via Jedi Master. Da essa con una doppia di 50 m. molto esposta si arriva a terra. Seguire le tracce a piedi, tenere la destra (non scendere a sinistra verso l’uscita dei primi tre tiri del Nautilus). Scegliere uno dei tre ancoraggi presenti nella zona di un pulpito che da sul monotiro Elisir d’incastro. Una doppia di 40 m nel vuoto arriva a terra. Seguendo le traccie in discesa, tenendo la sinistra si arriva all’attacco del Nautilus, tenendo la destra ci si ricongiunge invece al sentiero che arriva dal parcheggio.
Foto:
Attacco |
Preparazione materiale |
Quarto tiro |
Ultima doppia |
Ultima doppia |
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